Bibbiena-La-Famiglia-in-Italia-pannello-belvedere Sabato scorso, 16 giugno, è stata inaugurata a Bibbiena (Arezzo) la mostra fotografica “La famiglia in Italia”: due interi palazzi (uno è un ex carcere) adibiti a sede della mostra, più svariate foto lungo le vie del borgo toscano, in formato gigante. Circa 13000 le fotografie arrivate da tutta Italia e 1300 quelle selezionate dalla Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e quindi esposte, come risultato finale di un lavoro lungo che si è protratto per oltre un anno.

La mostra resterà aperta fino al 9 settembre 2018 (i dettagli ad esempio qui) , anche se l’inaugurazione è stata un evento nell’evento, perché in un clima di autentica festa, una festa in famiglia appunto, dopo i discorsi ufficiali, asciutti e mirati come raramente accade nelle manifestazioni di ogni genere, e utili a comprendere genesi e contenuto della mostra, l’organizzazione (impeccabile) ha pensato bene di affiancare anche un lato enogastronomico a promozione del territorio, strutturato in un percorso fra vari stand offrenti ciascuno una specialità del Casentino: tortello alla lastra, acqua cotta, polenta gialla con ragù, un piatto a base di…”grigio brado del casentino” (cercare con Google), porchetta e altro.

Tra i partecipanti il giorno dell’evento una nutrita delegazione di Tank-sviluppo immagine, il circolo fotografico di Forlì del quale faccio parte, che anche nella stagione 2017-18 appena terminata ha promosso presso la propria sede una serie di stimolanti incontri con fotografi diBibbiena pannello foto Nino Migliori rilievo nazionale.

La famiglia che esce da questo grandissimo, bellissimo ed articolato “documento collettivo” non è certamente la famiglia del “mulino bianco”, ma è la famiglia autentica, quella fatta di matrimoni, convivenze, di figli presenti o assenti, di rapporti con i genitori e con gli anziani, di risorse condivise (la casa, i mezzi di spostamento, etc.), e ancora: di spazi privati della famiglia e del singolo, che raccontano la famiglia tanto quanto i soggetti che la compongono, e di tematiche relativamente recenti quali l’omosessualità, le famiglie allargate, quelle mono-genitoriali, le famiglie “miste”, le comunità, le case famiglia … Insomma questa è proprio una mostra da vedere, è ad ingresso libero, in un bel paese, in un lembo di Toscana che non è secondo ai più noti Chianti e Val D’Orcia, e perché… c’è qualcosa di più interessante della persone?

La foto in evidenza dell’articolo, dal portfolio “Tre generazioni in vacanza”, è di Donta Ponchia.

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